Le grotte naturali

La Sicilia può essere considerata lo scrigno geologico dell’Europa. In quest’isola sono infatti presenti buona parte degli aspetti geologici che sono oggetto di studio per chi si avvicina a questa interessante branca delle scienze della terra. Troviamo infatti molti contesti: sedimentario, vulcanico, metamorfico; tutti ben rappresentati e diversificati. Questa ricchezza geologica fa sì che la Sicilia sia caratterizzata da suggestivi paesaggi completamente diversi tra loro, che cambiano radicalmente col variare del substrato geologico. Questa geodiversità annovera la presenza di particolari tipi di rocce in cui si aprono grotte naturali; ciò ha fatto della Sicilia una terra ricca di cavità naturali la cui formazione (spelogenesi) è attribuibile a diversi processi geologici.
Le grotte naturali si formano in prevalenza per fenomeni corrosivi (scioglimento o dissoluzione chimica) che interessano rocce solubili quali calcari, dolomie, marmi, e rocce evaporitiche (sono depositi che si originano per evaporazione di acqua marina: calcari, gessi, salgemma ed altri sali); l’azione è esercitata dalle acque, sia quelle meteoriche che quelle superficiali e sotterranee, tale particolare fenomeno viene denominato carsismo.
Esistono comunque altre grotte naturali, non legate al carsismo, ma ai fenomeni vulcanici; si tratta di vacui originari un tempo occupati dal magma e svuotatisi al termine di una eruzione. I più spettacolari sono i crateri le cui cavità possono interessare volumi notevoli ed i tunnel di lava (conosciuti anche come tubi di lava), in questo caso si tratta di condotti un tempo percorsi dalla lava rimasti vuoti al termine dell’evento eruttivo. Vanno infine segnalate tra le grotte naturali le grotte tettoniche; queste cavità si formano per la presenza di discontinuità meccaniche della roccia, quali fratture e faglie. In questi casi i fenomeni corrosivi giocano un ruolo secondario anche se si è in presenza di rocce solubili.